I signori dei vecchi del Paradiso! - Luglio 2024
14 luglio 2024, di Mostafa Milani Amin
حَدَّثَنَا هِشَامُ بْنُ عَمَّارٍ، حَدَّثَنَا سُفْيَانُ، عَنِ الْحَسَنِ بْنِ عُمَارَةَ، عَنْ فِرَاسٍ، عَنِ الشَّعْبِيِّ، عَنِ الْحَارِثِ، عَنْ عَلِيٍّ، قَالَ قَالَ رَسُولُ اللَّهِ صلى الله عليه وسلم: «أَبُو بَكْرٍ وَعُمَرُ سَيِّدَا كُهُولِ أَهْلِ الْجَنَّةِ مِنَ الأَوَّلِينَ وَالآخِرِينَ إِلاَّ النَّبِيِّينَ وَالْمُرْسَلِينَ لاَ تُخْبِرْهُمَا يَا عَلِيُّ مَا دَامَا حَيَّيْنِ»
Si narra che Ali ibn Abi Talib disse che il Messaggero di Allah disse: “Abu Bakr [primo califfo dei sunniti] e Umar [secondo califfo dei sunniti] sono i signori degli anziani della gente del Paradiso, dal primo all’ultimo, tranne che dei Profeti e dei Messaggeri. O Alì, non informare loro due [di ciò] finché sono vivi”.
(Sunan Ibn Majah, libro “Introduzione”, capitolo “Le virtù di Abu Bakr”)
Fonte web dell’hadith: https://sunnah.com/ibnmajah:95
Questo hadith è presente in molti libri sunniti. È stato narrato, tra gli altri, nel Musnad di Ahmad ibn Hanbal, nel Sunan di Ibn Majah al-Qazwini, nel Sunan di Al-Tirmidhi, nel Majma al-Zawa’id di Nur al-Din al-Haythami. Tuttavia il Bukhari e il Muslim si sono astenuti dal narrarlo, e proprio questo può essere uno dei motivi della sua non autenticità.
È bene infatti sapere che i sunniti rifiutano molte delle narrazioni che sono state tramandate riguardo alle virtù e all’Imamato del Principe dei Credenti Ali ibn Abi Talib ﷺ proprio perché il Bukhari e il Muslim non le hanno narrate nei loro Sahih.
Quindi, già in base a questo criterio si potrebbe considerarlo non autentico. Ma questo hadith presenta dei problemi anche dal punto di vista della catena dei suoi narratori (sanad).
A tal proposito, Nur al-Din al-Haythami, nel Majma al-Zawa’id (vol. 9, pag. 53), afferma: “Questo hadith è stato narrato da Al-Bazzaz e da Al-Tabarani, nell’Awsat, e nella sua catena di trasmissione c’è Ali ibn Abbas, che è dha’if [debole]“. Poi, dopo aver citato un altro hadith in questo contesto, aggiunge: “[Nella sua catena di catena di trasmissione c’è] Abd al-Rahman ibn Malik ibn Mighwal, che è matruk [abbandonato]“.
Inoltre, Ibn al-Jawzi, un altro eminente dotto sunnita, dopo aver narrato questo hadith nel suo Kitab al-Mawdou’at (vol. 1, pag. 318), afferma esplicitamente: “Questo è un falso hadith attribuito al Messaggero di Allah”.
Ora, indipendentemente dalla discussione sul sanad di questo hadith, ammesso e non concesso che esso sia autentico, non può comunque essere accettato, perché colui che l’ha inventato e attribuito al Profeta dell’Islam, ha dimenticato che in Paradiso non esistono anziani, poiché tutti gli abitanti del Paradiso riacquisteranno la propria giovinezza quando entreranno in esso, e nessuno vi entrerà vecchio.
L’Imam Muhammad ibn Ali al-Taqi al-Jawad, il nono Imam degli sciiti, pace su di lui, commentò questo hadith, in un dibattito che ebbe con Yahya ibn Aktham (Al-Ihtijaj dello Shaykh Al-Tabrisi, vol. 2, pagg. 246-247), dicendo: “È impossibile che il Profeta abbia detto una cosa del genere, poiché gli abitanti del Paradiso sono tutti giovani e non c’è nessuno tra loro che sia vecchio. I Banu Umayya hanno inventato questa narrazione per contrastare la narrazione in cui il Messaggero di Allah ﷺ dice, riguardo [ai suoi due prediletti nipoti, gli Imam] Al-Hasan e Al-Husayn, la pace sia su di loro, che essi sono i due signori dei giovani della gente del Paradiso”.
È interessante notare che quando gli Omayyadi volevano inventare un hadith sulle virtù dei califfi sunniti, di solito cercavano di attribuirlo all’Ahlulbayt, ai membri della Famiglia del Profeta, pace su di loro. Infatti, anche questo hadith è stato narrato attraverso il Principe dei Credenti Ali ibn Abi Talib, pace su di lui.
Inoltre, questa narrazione è in contrasto con molte altre autentiche, così numerose che si possono addirittura considerare mutawatir. Infatti, in esse, il Profeta dell’Islam ﷺ ci insegna che i beati entreranno in Paradiso tutti con l’aspetto di persone di circa trent’anni. Citiamo di seguito, a titolo d’esempio, due di queste narrazioni.
Jalal al-Din al-Suyuti, eminente esegeta coranico sunnita di origine persiana, scrive nel suo celebre commentario coranico Al-Durr Al-Manthur (vol. 1, pag. 48): “Il Messaggero di Allah ﷺ disse: ‘Le genti del Paradiso entreranno in Paradiso senza vestiti, senza peli sul corpo, coi volti luminosi, coi capelli ondulati, con gli occhi abbelliti con il kohl [kajal], e tutti trentatreenni’“.
Tirmidhi, nel suo Sunan (vol. 4, pag. 88), narra che il Profeta dell’Islam ﷺ disse: “Le genti del Paradiso entreranno in Paradiso senza vestiti, senza peli, con gli occhi abbelliti con il kohl [kajal], trentenni o trentatreenni”.
Ora, alla luce di queste chiare prove, com’è possibile che Abu Bakr ed Umar siano i signori degli anziani del Paradiso, quando non esiste alcun anziano in Paradiso?!
Alcuni sunniti hanno poi cercato di giustificare questo falso hadith dicendo che in esso con “anziani della gente del Paradiso” si intendono le persone che nella loro vita terrena sono morte anziane. Ma è chiaro che questa interpretazione è arbitraria, errata ed estranea al testo dell’hadith.
Per concludere, ribadiamo che l’unica giusta, saggia e ragionevole posizione che si può assumere in merito a questo hadith, è che esso è falso ed inventato, poiché, come abbiamo dimostrato sopra, non è sahih (autentico) ed è pure in contraddizione con tanti altri hadith autentici.
Rimane dunque dimostrato che i primi due califfi sunniti, Abu Bakr ed Umar, non sono e non possono in nessun modo essere i signori degli anziani del Paradiso.