La nascita di Gesù - Dicembre 2023

25 dicembre 2023, di Mostafa Milani Amin


La narrazione della Natività di Gesù presenta notevoli divergenze tra la Bibbia Cristiana e il Corano, riflettendo le differenze teologiche tra il Cristianesimo e l’Islam.

Nei Vangeli, la Natività di Gesù è un evento carico di simbolismi e significati teologici. Matteo e Luca forniscono dettagli distinti, evidenziando il ruolo di Giuseppe, la genealogia di Gesù, e la prospettiva di Maria. La nascita sarebbe avvenuta a Betlemme, in una stalla, con la presenza di pastori, angeli, magi e bestie.

Il presepe, simbolo della Natività, rappresenta artisticamente Gesù nella mangiatoia, Maria, Giuseppe, gli angeli, i pastori, l’asinello, il bue e i Magi. Questa tradizione cristiana cerca di enfatizzare l’umiltà e la divinità convergenti nella persona di Gesù. Giuseppe è considerato nel cristianesimo il padre adottivo di Gesù, un uomo giusto che accetta la situazione con fede.

Il Corano afferma invece che Maria ha concepito Gesù senza essere stata nemmeno toccata da alcun uomo, e nega quindi Giuseppe, e qualsiasi altro uomo, come marito di Maria. Contrariamente alla tradizione cristiana, il Corano non menziona l’asinello, il bue o la stalla, e nemmeno i Magi. La nascita di Gesù, secondo il Corano, avviene in un luogo remoto, con Maria sola sotto un albero di palma, lontano da Gerusalemme.

A tal proposito il Corano, nella Sura di Maria (vv. 16-26), afferma:

  1. E ricorda nel Libro Maria, quando si isolò dalla sua gente in un luogo ad oriente,
  2. ed ella prese una cortina [per nascondersi] di fronte a loro, e Noi le mandammo il Nostro Spirito, ed egli apparve a lei sotto forma d’un uomo benfatto.
  3. Disse [Maria]: “Io invero mi rifugio nel Misericordioso da te, se tu sei [di Lui] timorato”.
  4. Disse: “Io invero sono solo l’inviato del tuo Signore per donarti un figlio puro”.
  5. Disse: “Come farà ad esserci un figlio per me, dal momento che non mi ha mai toccata alcun uomo, e non sono mai stata una fornicatrice?”.
  6. Disse: “È così! Il tuo Signore ha detto: ‘È facile per me, ed è affinché Noi ne facciamo un segno per la gente, e una misericordia da Noi [proveniente], ed è [questa] una cosa decretata”.
  7. Lo concepì dunque, e si isolò con lui in un luogo lontano.
  8. Il dolore del parto la portò quindi verso il tronco di un palmizio. Disse: “Ahimè, fossi morta prima di ciò, e fossi stata una cosa negletta, dimenticata!”.
  9. Allora la chiamò da sotto di lei [dicendole] di: “Non rattristarti, in verità, il tuo Signore ha posto un ruscello ai tuoi piedi;
  10. e scuoti verso di te il tronco del palmizio, affinché [questo] faccia cadere su di te datteri maturi freschi.
  11. Mangia dunque, e bevi, e gioisci, e se vedi qualcuno degli uomini, allora di’: “In verità, io ho fatto voto di digiuno al Misericordioso, quindi oggi non parlerò affatto ad alcun essere umano”.